C'è sempre qualcosa di non visto nella Galleria degli Uffizi, uno di questi angoli "nascosti" o, meglio, di solito non aperti, sono i resti dell'ex-chiesa di San Pier Scheraggio, inglobata nella costruzione della stessa galleria da Giorgio Vasari nel 1560. Dentro questo piccolo spazio si conservano alcune opere d'arte, fra cui, nell'altare maggiore della scomparsa chiesa, una favolosa "Annunciazione" di Sandro Botticelli. Per quale motivo sia stato deciso di lasciare un capolavoro del genere in un luogo così poco raggiungibile lo ignoro, ma diventa così uno dei tesori nascosti in questa magnifica terra che è la Toscana.
Così ho voluto intitolare questo blog perché, nonostante io non sia italiana, amo profondamente questo paese e soprattutto questa regione, che mi ha sempre attratta in modo molto speciale, forse perché in un'altra vita ero nata qui, chi lo sa....
Cercherò di alternare in questo blog dei post sia in italiano, sia in spagnolo e/o catalano e inglese, perché sono comunque un'orgogliosa madrelingua catalana e vorrei che molte persone siano in grado di leggere i post.
Tornando a San Pier Scheraggio, per quelli interessati, le visite si offrono i primi venerdì del mese alle 15.00 in modo gratuito. Per prenotare bisogna chiamare al 0552388693 dal Martedì a Sabato dalle 14.30 alle 16.30.
Anche se io vi ho presentato il dipinto del Botticelli, non è affatto l'unica bella sorpresa che vi aspetta in questo spazio nascosto.
La chiesa era una delle chiese romaniche della città, consacrata nel 1068 e deve il suo nome al torrente che scorreva nella prima cinta muraria. La chiesa servì anche come luogo d'incontro del governo dei Priori della città prima che, nel 1299, s'iniziassero i lavori per la costruzione del Palazzo dei Priori (Palazzo Vecchio). Fu proprio quello il primo motivo di parziale distruzione della chiesa, che perse una parte dell'edificio, essendo nei primi anni del Quattrocento anche segata dalla sua navata sinistra per allargare la strada adiacente, in effetti in via della Ninna possiamo ancora oggi vederne le arcate che la separavano dalla navata centrale. Ed era lì che si trovava quello che diede nome a quella via (quante cose ci insegna la toponomastica!): la chiesa era stata affrescata da Cimabue e l'immagine più popolare era quella di una Madonna col Bambino, che sembrava che volesse farlo addormentare, a cui i fiorentini iniziarono a chiamarla la "Madonna della ninna nanna".
Perfino Dante ha parlato dentro la chiesa, nel pulpito romanico che si conserva nella chiesa di San Leonardo in Arcetri, conosciuto come "Pulpito di Dante".